Lecco e la Giornata contro la PDM
10.10.2010
Giornata internazionale contro la pena di morte
La giornata internazionale contro la pena di morte a Lecco è trascorsa in una generale indifferenza. Il tavolino non ha raccolto, come sperato, domande e osservazioni contro o a favore della PdM. I più hanno scelto di non esprimersi e non schierarsi. Solo in pochi hanno preso una posizione, perlopiù sostenendo la PdM, forse anche per i clamori dei recenti fatti di cronaca.
Ecco alcune voci:
“Se una persona la merita sono a favore.”
“La morte è il principio della vita.”
“Loro uccidono e voi li difendete!”
“Pensate a ciò che è successo durante la guerra nei campi di concentramento. La pena di morte è giusta.”
“In teoria sarei contrario, ma di fronte all’assassino di Sara sarei a favore della PdM.”
Coloro che si oppongono alla PdM non hanno lasciato dichiarazioni scritte, ma hanno contribuito con la loro firma, in riferimento alle petizioni di Reggie Clemons e Troy Davis, in Missouri e in Georgia, per la commutazione della pena di due uomini rinchiusi nel braccio della morte, senza prove sufficienti.
Diamo ora uno sguardo globale sulla situazione attuale.
Più della metà dei paesi ha abolito la pena di morte di diritto e de facto. Secondo gli ultimi dati di Amnesty International, aggiornati al mese di settembre 2010:
95 paesi hanno abolito la PdM per ogni reato.
9 paesi l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra.
35 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte.
In totale 139 paesi hanno abolito la Pdm nella legge o nella pratica.
58 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso.
Condanne a morte eseguite nel 2010 (lista che contiene dati di cui AI è riuscita ad avere notizia certa. In alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato):
Arabia Saudita: almeno 17
Autorità Palestinese (Gaza): 5
Bahrein: 1
Bangladesh: 9
Bielorussia: 2
Cina: dati non resi pubblici
Corea del Nord: almeno 3
Egitto: almeno 2
Giappone: 2
Guinea Equatoriale: 4
Iran: almeno 160
Iraq: almeno 1
Libia: almeno 18
Stati Uniti d’America: 39
Somalia: almeno 2 (milizie al Shabab)
Sudan: 6
Taiwan: 4
Al contrario delle voci di chi è favorevole alla PdM, il credo del gruppo rimane incondizionatamente contro: essa viola il diritto alla vita ed è in assoluto la più crudele, inumana e degradante delle punizioni. E’ discriminatoria, arbitraria, iniqua ed è irreversibile. Il gruppo continua la sua azione per dare speranza a uomini e donne condannati.
Giornata internazionale contro la pena di morte
La giornata internazionale contro la pena di morte a Lecco è trascorsa in una generale indifferenza. Il tavolino non ha raccolto, come sperato, domande e osservazioni contro o a favore della PdM. I più hanno scelto di non esprimersi e non schierarsi. Solo in pochi hanno preso una posizione, perlopiù sostenendo la PdM, forse anche per i clamori dei recenti fatti di cronaca.
Ecco alcune voci:
“Se una persona la merita sono a favore.”
“La morte è il principio della vita.”
“Loro uccidono e voi li difendete!”
“Pensate a ciò che è successo durante la guerra nei campi di concentramento. La pena di morte è giusta.”
“In teoria sarei contrario, ma di fronte all’assassino di Sara sarei a favore della PdM.”
Coloro che si oppongono alla PdM non hanno lasciato dichiarazioni scritte, ma hanno contribuito con la loro firma, in riferimento alle petizioni di Reggie Clemons e Troy Davis, in Missouri e in Georgia, per la commutazione della pena di due uomini rinchiusi nel braccio della morte, senza prove sufficienti.
Diamo ora uno sguardo globale sulla situazione attuale.
Più della metà dei paesi ha abolito la pena di morte di diritto e de facto. Secondo gli ultimi dati di Amnesty International, aggiornati al mese di settembre 2010:
95 paesi hanno abolito la PdM per ogni reato.
9 paesi l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra.
35 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte.
In totale 139 paesi hanno abolito la Pdm nella legge o nella pratica.
58 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso.
Condanne a morte eseguite nel 2010 (lista che contiene dati di cui AI è riuscita ad avere notizia certa. In alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato):
Arabia Saudita: almeno 17
Autorità Palestinese (Gaza): 5
Bahrein: 1
Bangladesh: 9
Bielorussia: 2
Cina: dati non resi pubblici
Corea del Nord: almeno 3
Egitto: almeno 2
Giappone: 2
Guinea Equatoriale: 4
Iran: almeno 160
Iraq: almeno 1
Libia: almeno 18
Stati Uniti d’America: 39
Somalia: almeno 2 (milizie al Shabab)
Sudan: 6
Taiwan: 4
Tratto da Dati sulla pena di morte – aggiornamento al 26/09/2010
A cura del Coordinamento Pena di Morte – Amnesty International – Sezione Italiana
A cura del Coordinamento Pena di Morte – Amnesty International – Sezione Italiana
Al contrario delle voci di chi è favorevole alla PdM, il credo del gruppo rimane incondizionatamente contro: essa viola il diritto alla vita ed è in assoluto la più crudele, inumana e degradante delle punizioni. E’ discriminatoria, arbitraria, iniqua ed è irreversibile. Il gruppo continua la sua azione per dare speranza a uomini e donne condannati.